COMUNICATO DEI DOCENTI SUI FATTI DI PISA

Di fronte ai fatti di Pisa di venerdì 23 febbraio, come docenti e come cittadini, intendiamo esprimere perplessità e preoccupazione.

Ai nostri studenti insegniamo ogni giorno il valore della democrazia e dei suoi strumenti, il voto, la garanzia del dissenso e i principi dello Stato di diritto, in primo luogo quello di legalità: anche chi esercita il potere è sottoposto alle leggi. Ha poco senso moltiplicare le ore di educazione civica se poi i ragazzi si scontrano con l’incoerenza di chi ha il compito di tutelare e garantire la partecipazione democratica e la cittadinanza attiva. Ai nostri studenti insegniamo ogni giorno che ognuno deve sentirsi responsabile di tutto, e che manifestare pacificamente e senz’armi è un diritto inviolabile, garantito dalla Costituzione, che può essere limitato solo per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica.

Non vorremmo ora che la paura degli scontri li facesse rintanare nell’indifferenza che del resto spesso li attanaglia e da cui, con fatica quotidiana, cerchiamo di liberarli. Come loro educatori desideriamo che non perdano mai la voglia di pretendere un mondo migliore e che si spendano, democraticamente, per costruirlo. Perché la scuola, con le parole di don Milani, è “l’arte delicata di condurre i ragazzi su un filo di rasoio: da un lato formare in loro il senso della legalità… dall’altro la volontà di leggi migliori cioè di senso politico”. La politica, insegniamo loro, è dialogo sui fini da perseguire, ricerca di strategie migliori, confronto anche duro ma mai, questo insegniamo loro, mai violento. I manganelli di Pisa rischiano di cancellare, con un colpo di spugna, tutte le nostre ore disciplinari e di educazione civica.

Non c’è nulla da aggiungere, ci sembra, alle severe parole del Presidente Mattarella: l’autorevolezza delle Forze dell’Ordine non si misura sui manganelli ma sulla capacità di garantire sicurezza tutelando, al contempo, la libertà di manifestare e di esprimere pubblicamente opinioni. Proprio per il rispetto che, come cittadini e come pubblici ufficiali, abbiamo per le Forze dell’Ordine e per il riconoscimento che nutriamo per il loro difficile e delicato compito di tutori dell’ordine e della democrazia, chiediamo che tutti i loro esponenti continuino a svolgere il loro lavoro responsabilmente, con disciplina e onore. Auspichiamo perciò che la democrazia che gli studenti hanno imparato a conoscere a scuola trovi all’esterno ampio e costante riscontro, perché tutti noi adulti abbiamo la responsabilità, ognuno per il proprio ruolo, di formare giovani capaci di costruire, con senso critico, un progetto per il futuro del nostro paese.